L’Antitrust interviene in una Legge Regionale riguardo il settore funebre

L’Antitrust, ai sensi dell’articolo 21 della legge n. 287/90, ha formulato alla Regione Campania le proprie osservazioni in merito ad alcuni aspetti restrittivi di disposizioni contenute nella legge regionale n. 12/2001, recante “Codice delle attività e delle imprese funebri”, come modificata dalla L.R. 25 luglio 2013, n. 7.

L’Antitrust (AGCM) ha ritenuto la L.R. in questione suscettibile di limitare ingiustificatamente l’iniziativa economica privata nella misura in cui alcuni requisiti richiesti appaiono sproporzionati e non giustificati rispetto a quelli previsti a livello statale, cioè di limitare la libera concorrenza.

L’intervento interessa molto il settore funebre abruzzese perché anche nella Regione Abruzzo, da diversi anni, alcune grandi imprese hanno cercato di suggerire modifiche alla L.R. Abruzzo 10 agosto 2012 n. 41, che pongono in serio pericolo il libero mercato e la sopravvivenza delle piccole imprese. Per saperne di più: Abruzzo, l’incredibile legge anticostituzionale approvata dal Consiglio regionale. 

Secondo l’AGCM sono da eliminare diverse norme alla L.R. Regione Campania n. 12/2001 come modificata dalla L.R. 25 luglio 2013, n. 7, tra cui quella che obbliga ad un’impresa funebre di assumere almeno quattro dipendenti. La stessa norma che fece passare per “anticostituzionale” le modifiche alla L.R. Regione Abruzzo 10/8/2001 n.41.

In Abruzzo quelle modifiche sono state attuate dopo una “riflessione” di 144 mesi del consiglio regionale, frutto anche della proposta della Federcofit Abruzzo e di altre imprese del settore. Oltre 10 anni per far approvare delle norme che si potrebbe dire rispondono ad interessi personali e lobbistici.

Fortunatamente, le modifiche richieste sono state eliminate. Ciò nonostante, alcune associazioni e imprese continuano a insistere nel proporre tali modifiche alla legge regionale abruzzese. L’ultima azione dell’AGCM nei confronti della Regione Campania ci fa sperare che fornisca un precedente che possa incidere anche sul consiglio regionale della Regione Abruzzo nell’accoglimento di nuove modifiche alla L.R. Abruzzo 10/08/2012 n.41.