L’8 marzo, conosciuta come la Giornata Internazionale della Donna, è un’occasione significativa per riflettere sulle conquiste sociali, economiche, culturali e politiche delle donne, nonché sulle sfide persistenti che affrontano nel percorso verso l’uguaglianza di genere. Questa giornata, tuttavia, non deriva la sua origine esclusivamente dall’incendio della fabbrica Triangle Shirtwaist del 1911, un tragico evento che ha visto la perdita di oltre 140 vite, per lo più di giovani donne immigrate. La storia dietro l’8 marzo è intricata e radicata in una serie di lotte e rivendicazioni che hanno attraversato il tempo e i confini geografici.
La scelta dell’8 marzo come Giornata Internazionale della Donna trova le sue radici in eventi e movimenti sociali che precedono l’incendio della Triangle Shirtwaist. Le prime celebrazioni possono essere ricondotte alla fine del XIX e l’inizio del XX secolo, in un periodo di grande espansione e turbolenza nel mondo industrializzato. Movimenti operai e suffragette chiedevano non solo migliori condizioni di lavoro, ma anche il diritto di voto per le donne, l’uguaglianza di genere e la fine delle discriminazioni.
In particolare, il 1908 vide una significativa marcia delle lavoratrici dell’industria tessile a New York, durante la quale chiedevano migliori condizioni lavorative e il diritto al voto. Questo evento contribuì a gettare le basi per ciò che sarebbe diventato l’8 marzo. L’anno seguente, nel 1909, il Partito Socialista d’America designò l’ultima domenica di febbraio come Giorno Nazionale della Donna, che fu celebrato per la prima volta in tutto il paese.
L’idea di una giornata internazionale dedicata alle donne fu proposta per la prima volta da Clara Zetkin, leader del movimento femminile socialista, durante la Seconda Conferenza Internazionale delle Donne Socialiste a Copenaghen nel 1910. L’obiettivo era quello di promuovere l’uguaglianza di diritti per le donne, inclusa la lotta per il diritto di voto. Più di 100 donne provenienti da 17 paesi parteciparono alla conferenza e approvarono all’unanimità la proposta di Zetkin. L’anno seguente, l’8 marzo 1911, fu celebrata la prima Giornata Internazionale della Donna in diversi paesi, segnando un momento fondamentale nella lotta per i diritti delle donne.
Negli anni successivi, l’8 marzo è diventato un’occasione per protestare contro la guerra e per ribadire la richiesta di pace e uguaglianza. Dopo la rivoluzione russa del 1917, durante la quale le donne hanno avuto un ruolo cruciale con la loro protesta per “Pane e Pace”, l’8 marzo è stato ufficialmente adottato come giornata di festa in Unione Sovietica e in seguito riconosciuto in molti altri paesi.
Oggi, l’8 marzo è celebrato in tutto il mondo non solo per commemorare le vittime dell’incendio della Triangle Shirtwaist e ricordare le lotte storiche delle donne, ma anche per riflettere sui progressi fatti e su quelli che restano da fare. È una giornata in cui si riconosce il contributo fondamentale delle donne in tutti gli aspetti della vita e si ribadisce l’importanza dell’uguaglianza di genere per lo sviluppo sostenibile e la pace globale.
In questo 8 marzo, mentre rendiamo omaggio alle donne che hanno lottato per i diritti e le libertà che godiamo oggi, riconosciamo anche la necessità di continuare quella lotta in molte parti del mondo. È un momento per riflettere su come possiamo contribuire, a livello individuale e collettivo, per costruire una società più equa e inclusiva, dove ogni donna e ragazza possa realizzare il suo pieno potenziale, libero da discriminazioni e violenze. Ricordare l’8 marzo significa non solo guardare al passato, ma anche impegnarsi per un futuro migliore per tutti.
Alcune donne che hanno apportato contributi significativi al progresso in vari campi, ma che non hanno ricevuto il riconoscimento che meritano:
- Ada Lovelace – Considerata la prima programmatrice informatica della storia, ha scritto il primo algoritmo destinato ad essere eseguito da una macchina.
- Rosalind Franklin – Chimica e cristallografa, il suo lavoro fu cruciale per la comprensione della struttura del DNA, ma il suo contributo fu pienamente riconosciuto solo dopo la sua morte.
- Henrietta Lacks – Le sue cellule, prelevate senza il suo consenso, hanno portato a importanti scoperte mediche, inclusa la creazione del primo ceppo cellulare immortale, noto come HeLa.
- Hedy Lamarr – Attrice e inventrice, ha contribuito allo sviluppo della tecnologia di commutazione di frequenza che sta alla base delle moderne tecnologie wireless, come il Wi-Fi e il Bluetooth.
- Chien-Shiung Wu – Fisica sperimentale che ha contribuito significativamente alla fisica nucleare e alla teoria dell’interazione debole, sfidando il principio di conservazione della parità.
- Alice Ball – Chimica, la prima donna e afroamericana a ricevere una laurea magistrale in chimica dall’Università delle Hawaii. Ha sviluppato un trattamento efficace per la lebbra.
- Katherine Johnson – Matematica, il cui lavoro alla NASA è stato cruciale per il successo delle missioni spaziali americane, inclusi il primo volo orbitale umano di John Glenn e la missione Apollo 11 sulla Luna.
- Mary Anning – Paleontologa autodidatta, ha scoperto diversi fossili importanti che hanno avuto un ruolo chiave nella comprensione dell’evoluzione e nella scienza della paleontologia.
- Lise Meitner – Fisica che ha giocato un ruolo fondamentale nella scoperta della fissione nucleare, ma non fu inclusa nel Premio Nobel per la Fisica che fu assegnato a Otto Hahn per questa scoperta.
- Dorothy Hodgkin – Chimica, premiata con il Nobel per le sue ricerche sulla struttura delle sostanze biologicamente importanti tramite la cristallografia a raggi X, compreso l’importante lavoro sulla struttura dell’insulina.
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L’elenco potrebbe continuare, a dimostrazione di quanto profondo e variegato sia il contributo femminile al progresso dell’umanità. Questo 8 marzo, invitiamo tutti a riflettere non solo sulle figure storiche che abbiamo menzionato, ma anche sulle donne nelle nostre vite che ogni giorno lottano, ispirano e cambiano il mondo con il loro lavoro, il loro amore e la loro determinazione. Riconosciamo il loro contributo, ricordiamo le loro storie e continuiamo a supportare l’uguaglianza di genere in ogni aspetto della società.