È morto all’età di 70 anni l’ex pilota austriaco Niki Lauda, leggenda della F1 e tre volte campione del mondo: due volte alla guida della Ferrari (che contribuì a migliorare) e una con la McLaren.
Lo rende noto la famiglia: “Con profonda tristezza annunciamo che il nostro amato Niki è morto pacificamente con la sua famiglia accanto lunedì”
Mollare è qualcosa che un Lauda non fa.
Niki Lauda
Lauda era ricoverato in una clinica privata in Svizzera per problemi ai reni. Otto mesi fa aveva subito un trapianto di polmone. Nel 2005 la seconda moglie Birgit gli aveva donato un rene.
Nato a Vienna il 22 febbraio 1949, Lauda vinse tre titoli mondiali da pilota nel 1975 e 1977 con la Ferrari e nel 1984 con la McLaren.
Dalla mia esperienza personale posso dire che vincere è importante, ma dalle sconfitte ho sempre imparato di più per il futuro.
Niki Lauda
Lauda fece il suo debutto in F1 nel Gran Premio d’Austria 1971 al volante di una March, ingaggiato dal Cavallino nel 1974.
Da consulente della Ferrari, Lauda fu il primo – per stessa ammissione di Jean Todt – a contattare nel 1995 l’allora manager di Schumi per portare il tedesco alla Rossa.
Il 1° agosto del 1976 Lauda subì un gravissimo incidente al Nurburgring. Il pilota, campione del mondo in carica, rimane intrappolato nella sua Ferrari in fiamme dopo che la monoposto era andata a sbattere contro una roccia sul bordo della pista. A salvarlo anche l’intervento immediato di un altro pilota, l’italiano Arturo Merzario. Lauda riportò ustioni permanenti al volto, visibili per tutta la sua vita, e rischiò di morire per i fumi velenosi inalati che gli danneggiarono i polmoni. Solo qualche giorno più tardi, il 5 agosto, viene dichiarato fuori pericolo dai medici. Poi, 42 giorni dopo l’incidente, tornato in pista nel Gran Premio d’Italia e si piazza quarto. La prima vittoria post-incidente nel 1977, in Sud Africa.
Si potrebbe (e si dovrebbe) continuare a parlare ancora di Niki Lauda. Delle sue imprese, della sua rivalità con Hunt, della sua guida spettacolare… ma non basterebbe questo articolo.
Parafrasando una notissima citazione riguardante Winston Churchill verrebbe da dire che, quarantatré anni fa, Niki mobilitò il suo coraggio e le sue paure e le spedì in battaglia. Facendone le uniche armi necessarie per vincere ancora in pista e per fare poi fronte agli inevitabili acciacchi del suoi splendidi settant’anni.
Un esempio per tutti noi…