Uccisa la docile mamma Orsa Amarena: simbolo dell’Abruzzo

Quando si parla di sensibilità e empatia umana, ci si aspetta di vedere manifestazioni di amore, comprensione e rispetto verso tutte le forme di vita. Tuttavia, la recente uccisione dell’orsa Amarena in Abruzzo ha rivelato un lato oscuro della nostra società, dimostrando come alcuni individui possano mancare di queste qualità fondamentali.

L’orsa Amarena, che era diventata un simbolo per la regione dell’Abruzzo e per l’Italia intera, è stata brutalmente uccisa a fucilate da un uomo identificato con le iniziali L.A. Questo tragico evento ha avuto luogo alla periferia di San Benedetto dei Marsi, fuori dall’area protetta del Parco Nazionale d’Abruzzo. L’assassinio è avvenuto davanti all’ufficio postale del paese, aggiungendo un ulteriore livello di shock e orrore all’intero episodio.

L’Orsa Amarena e i suoi cuccioli, qualche giorno prima che venisse brutalmente uccisa!

La comunità di Villalago, che aveva accettato e protetto Amarena e i suoi cuccioli, è comprensibilmente sconvolta. Come ricorda l’amministrazione comunale, “La comunità di Villalago ti aveva accolto e protetto, te ed i tuoi cuccioli, potendo con rispetto ammirare lo spettacolo della natura”. Questa frase evidenzia la connessione profonda che la comunità aveva con l’animale e i suoi cuccioli e amplifica la gravità di questa perdita.

Nonostante Amarena avesse occasionalmente causato danni ad attività agricole e zootecniche, il Parco Nazionale ha sottolineato che non esisteva alcuna ragione valida per giustificare un atto così brutale e che tutti i danni venivano indennizzati. La femmina, una delle più prolifiche della storia del Parco, non aveva mai rappresentato una minaccia per gli esseri umani.

La domanda sorge spontanea: perché un essere umano avrebbe scelto di commettere un atto così violento e senza senso? La risposta potrebbe essere più complessa di quanto si possa immaginare, ma una cosa è certa: la sensibilità umana sta attraversando una crisi profonda.

Dal 2010, 15 orsi sono stati uccisi nel centro Italia, la maggior parte a causa di bocconi avvelenati, malattie, bracconaggio e altre cause ancora ignote. La frequenza di questi atti indica un crescente disprezzo per la vita animale e una mancanza di empatia da parte di alcuni individui.

L’onorevole Michela Vittoria Brambilla ha espresso il suo orrore e indignazione per l’uccisione dell’orsa, sottolineando come gli orsi del Parco non abbiano mai rappresentato alcun pericolo per gli esseri umani. La sua preoccupazione riflette un sentimento condiviso da molti: un crescente clima di intolleranza verso la fauna selvatica potrebbe alimentare questi atti violenti.

Mentre onoriamo la memoria dell’orsa Amarena e speriamo che giustizia venga fatta, è fondamentale che riflettiamo sulla nostra sensibilità collettiva. La vera misura della nostra umanità non si basa su come trattiamo i nostri simili, ma su come trattiamo gli esseri più vulnerabili tra noi.

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