Il padrone muore di infarto, il cane veglia il corpo per 3 giorni. Ermanno è in cerca di adozione.

Si chiama Ermanno, un meticcio di pastore maremmano di 6 anni. Ha vegliato per tre giorni e tre notti, senza toccare cibo o acqua, il corpo del suo padrone morto improvvisamente.

Ermanno ha continuato a guaire disperato attirando l’attenzione dei vicini. I vicini di Domenico Trifari, 70 anni, residente a Nereto e originario di Napoli, hanno chiamato i soccorsi per segnalare che c’era qualcosa di strano.

I carabinieri della compagnia di Alba, insieme ai vigili del fuoco della caserma di Nereto, sono intervenuti nella palazzina e hanno aperto la porta dell’appartamento in cui viveva l’anziano padrone di Ermanno.

Purtroppo, non c’era più nulla da fare. Domenico è stato trovato sdraiato sul letto, privo di vita e il medico non ha potuto far altro che constatare il decesso.

Domenico viveva da solo con il suo amico a quattro zampe. Una vicina racconta: “Vivevano in simbiosi”.

Toccante il racconto di Melissa, volontaria dell’Oipa Teramo:

Quello che non dimenticherò mai è il momento in cui i veterinari della Asl gli hanno messo il collare per portarlo via per sempre dal suo amato padrone: si è girato verso l’uomo a terra, lo ha fissato per alcuni secondi con gli occhi lacrimosi, poi si è fatto mettere il collare con una compostezza e una dignità che pochi esseri viventi hanno. Con la stessa compostezza e dignità è salito con me sul Fiorino della Asl. Una volta dentro si è alzato su due zampe per guardare fuori i due finestrini posteriori del mezzo. Così per 20 chilometri. Probabilmente, ha sperato fino all’ultimo momento di poter rivedere il suo inseparabile compagno di vita. Forse per un’ultima volta. È uno di quei cani che se li guardi negli occhi te ne innamori perchè ci vedi tutta la purezza di un bambino

Melissa, Oipa Teramo

Si cerca chi vuole adottare Ermanno, che adesso rischia di rimanere chiuso in canile.

Chi è intenzionato ad adottare Ermanno può contattare il seguente numero 3473865146, come indicato nel post Facebook di Lella Elia:

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