Loculi aerati: una soluzione da adottare in tutte le regioni italiane

Le sepolture areate, ad oggi espressamente contemplate solo da poche regioni italiane, assicurano consistenti vantaggi che le direzioni dei grandi cimiteri dovrebbero considerare con massima attenzione.

I Paesi dove i loculi aerati sono utilizzati da oltre un ventennio (ad es. Francia e Spagna), ci insegnano che un cadavere sepolto in un loculo aerato raggiunge la completa scheletrizzazione, in condizioni normali, in meno di 5 anni!

I risultati sono:

  • completa eliminazione dei disgustosi fenomeni percolativi tipici del cosiddetto “scoppio del feretro” causato dalla rottura della cassa di zinco (Vedi “Perdite di liquami dalla cassa: chi ne risponde?”)
  • un tempo di scheletrizzazione più certo e rapido porterebbe al ritorno del cimitero a rotazione, e non “ad accumulo”, con turni di sepoltura abbreviati e senza il continuo bisogno di ampliamento
  • la dissoluzione avviene in regime aerobico, non occorre inserire costosi enzimi (ex Circ.Min. n.10/1998). La sola aria ha un enorme potere mineralizzante e la dissoluzione delle salma con il loculo areato è un processo assolutamente naturale e di massimo rispetto per le spoglie mortali, senza che quest’ultime debbano esser aggredite da sostanze artificiali
  • drastico abbattimento di estumulazioni e esumazioni dall’esito da fenomeno cadaverico di tipo trasformativo o conservativo, meglio conosciuto con la definizione operativa di inconsunto cimiteriale.
    • Oggi, al termine degli anni di sepoltura legale eventuali salme ancora intatte debbono esser nuovamente sepolte in nicchia muraria (magari con il rifascio in un cassone di zinco se si rileva la presenza ancorchè residua di parti molli con conseguente perdita di liquidi), interrate nel campo di terra o cremate. Tutte soluzioni che prevedono un notevole dispendio di risorse ed energie.
  • le concessioni (prima perpetue sino all’avvento del DPR 803/1975, adesso solo ventennali dopo l’emanazione del DPR 15 luglio 2003 n. 254) potrebbero esser ragionevolmente limitate a tempi anche inferiori ai 10 anni
    • questo porterebbe ad una revisione delle tariffe in ribasso per il cittadino

Processi post-mortem in regime aerobico e anaerobico

I resti mortali subiscono differenti processi di disgregazione, a seconda se si trovano in presenza o meno di ossigeno:

  • DEPERIMENTO
    • avviene in ambiente aerobico
      • presenza di ossigeno, feretro non sigillato in cassa di zinco, loculo aerato
    • scomposizione progressiva delle strutture proteiche in composizioni molecolari più semplici, con produzione di residui privi di ripugnanti odori e liquami
  • PUTREFAZIONE
    • avviene in ambiente anaerobico
      • assenza di ossigeno, feretro sigillato in cassa di zinco, loculo tumulato
      • produzioni di vapori di solfuro d’idrogeno, fosfuro d’idrogeno ed ammoniaca gassosa con conseguenti odori ripugnanti.

“Se confezionate un feretro, in modo da chiuderlo ermeticamente, sigillerete al suo interno anche batteri anaerobici, un genere di microrganismi che prospera in un ambiente senz’aria. Questi germi sono agenti putrefattivi ed i risultati del loro sviluppo sulla salma sono disgustosi…” (Dott. Carr, anatomo patologo, Death to Dust , 1994, p. 471)

Costituzione di un loculo aerato

La creazione di un cosiddetto loculo aerato si basa sulla tumulazione di una salma contenuto unicamente nella cassa di legno (quindi privo di cassa metallica) e con un’assicurata ventilazione tra l’esterno e l’interno del loculo.

 

Loculo aerato vista lateraleLa bara è appoggiata sopra una vaschetta in materiale plastico impermeabile, sollevata rispetto al fondo della vaschetta per mezzo di supporti. La vaschetta permette di raccogliere eventuali percolati cadaverici. All’interno va aggiunto un prodotto assorbente e biodegradante.

Per legge la vaschetta deve essere in grado di contenere almeno 50 litri di liquido.

Il loculo viene tamponato con una piastra in materiale plastico con un foro per lo scambio dell’aria tra l’interno e l’esterno. Si utilizza un particolare filtro a carboni attivi, costruito in modo tale da garantire che in questi flussi e riflussi si abbia la sicurezza che i gas provenienti dalla decomposizione vengano depurati prima della loro immissione in atmosfera. Nel loculo si crea ventilazione in modo naturale, sfruttando la differenza di temperatura fra il giorno e la notte tra l’ambiente esterno e l’interno del loculo.

Da adottare in tutte le regioni

I cimiteri delle nostre città richiedono continui ampliamenti. A Pescara Colli, attualmente, il cimitero non ha più posti disponibili.

In Francia e Spagna sono oltre vent’anni che questa soluzione è stata adottata con enorme successo. Attualmente solo cinque regioni italiane (Lombardia, Emilia Romagna, Marche, Toscana e Piemonte) adottano questa soluzione. In queste regioni la concessione dei loculi è di 10 anni, anche se è ormai certo che in 5 anni si raggiunge la completa scheletrizzazione.

Questa soluzione permette di fare una programmazione certa sugli spazi che si andranno a liberare in futuro per il nuovo turno di sepolture e di garantire la presenza di spazi di sepoltura disponibili.

Inoltre, questa soluzione permette un abbassamento delle tariffe per la concessione dei loculi. Tariffe oggi spesso proibitive per molte famiglie che devono già accollarsi il dolore del lutto.

Da poche settimane anche nella Provincia Autonoma di Trento è stato pubblicato  il D.P.P. (Decreto del Presidente della Provincia) 18 settembre 2014, n. 8-10/Leg. che prevede la costruzione di loculi aerati.

Ci auguriamo che il Ministro della Salute modifichi motu proprio la normativa statale per definire i requisiti costruttivi dei loculi aerati in tutte le regioni italiane.

 

Articolo scritto da Agenzia Funebre La Rinascente – Onoranze Funebri di Pescara

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